Delegare vuol dire concedere, dare un’opportunità a chi lavora con noi, fidarsi dell’altro. Quindi non è facile.
Chi si trova in posizioni dirigenziali, chi è un team leader, gli imprenditori stessi hanno obiettivi di budget alti e competitivi per poter sopravvivere nel mercato del lavoro. Per questo delegare significa non essere costantemente orientati sul controllo della situazione.
A livello psicologico possiamo affrontare almeno tre aspetti.
Il primo è quello del controllo. La necessità di controllare e di diventare una sorta di “imbuto” attraverso il quale passano tutte le informazioni in entrata e in uscita così come tutte le decisioni denota una insicurezza di base elevata. Oltre a rallentare, se non bloccare i processi interni l’effetto che crea l’eccessivo controllo è proprio quello di oberare la persona di lavoro, oltre che di responsabilità, fino a far scoppiare la macchina.
Il secondo è l’orientamento agli obiettivi.
Non essere costantemente “sul pezzo”, come si usa dire, ci rende
vulnerabili. Non avere fiducia in chi lavora con noi ci porta a
distribuire le energie e le risorse proprie su tutto il processo e non
solo sul risultato finale con l’avverarsi di una profezia, ovvero che
non è possibile delegare perché l’obiettivo non è raggiunto.
Non ci si rende conto, praticamente, che si è la causa del proprio errore.
Il terzo infine è proprio la delega. Bisogna lavorare su questo strumento per diventare più forti e raggiungere sempre più obiettivi professionali. Il discorso è semplice, più si è più si è forti. Ma è di difficile applicazione per quei soggetti che hanno difficoltà nel controllo e nell’analisi delle questioni.
Si può lavorare però su questa empasse, iniziando a gestire tempi e modalità di delega di obiettivi minimi e osservabili. Bisogna creare cioè un rapporto di fiducia fra delegante e delegato che sia sostenuto nel tempo da una serie di operazioni andate a buon fine che possano così costruire e co-costruire delle strategie comuni di intervento.
L’essere il leader in questo caso significa anche saper indicare la strada al proprio team facendo richieste, inizialmente di base, e mano mano sempre più qualificate fino ad arrivare a delegare interi processi organizzativi e lavorativi, avendo condiviso tutti gli aspetti critici e di lavorazione.
In questa fase, rafforzare i successi e lavorare su questi è sicuramente una strategia importante. Un vero leader, che non ha ancora compreso il valore dello strumento della delega, può iniziare un percorso personale di crescita e di sviluppo per ottenere risultati migliori e sempre più qualificanti.
Il rischio è che, forse per sentirsi indispensabili per proprie ragioni intime, alla fine possa crollare il business.
Questo è da evitare.
pubblicato su www.psicologionline.net